QUALCHE CENNO STORICO
Il Giappone ha una storia ricca e affascinante, caratterizzata da dinastie imperiali, epoche di isolamento, guerre e una rapida modernizzazione. Le prime tracce di insediamenti umani nell’arcipelago risalgono al Paleolitico, con reperti che suggeriscono una presenza umana già 30.000 anni fa. Durante il periodo Jōmon (14.000-300 a.C.), il Giappone era abitato da comunità di cacciatori-raccoglitori che svilupparono una delle più antiche tradizioni di ceramica al mondo. Successivamente, nel periodo Yayoi (300 a.C. – 300 d.C.), si assistette all’introduzione della coltivazione del riso, della metallurgia e della lavorazione della ceramica con tecniche più avanzate, probabilmente a seguito di contatti con la Cina e la Corea.
Con il periodo Kofun (250-538 d.C.), il Giappone vide l’ascesa del clan Yamato, che consolidò il primo embrione di un governo centralizzato. Durante questa fase, iniziarono le relazioni formali con la Cina e il buddismo fu introdotto nell’arcipelago. Questo segnò l’inizio di un profondo processo di trasformazione culturale e politica. Il periodo Asuka (538-710) vide l’adozione di molte istituzioni cinesi, tra cui il sistema di scrittura e un modello di governo imperiale. La famiglia imperiale consolidò il proprio potere, e vennero stabiliti i primi codici legislativi ispirati ai sistemi amministrativi cinesi.
Nel 710, l’imperatrice Genmei stabilì la capitale a Nara, inaugurando il periodo Nara (710-794). Questa era fu caratterizzata dall’espansione del buddismo e dalla costruzione di grandi templi come il Tōdai-ji, che ospita una delle statue di Buddha più grandi del mondo. Tuttavia, l’influenza dei monasteri buddisti sulla politica divenne così forte da spingere la corte imperiale a spostare la capitale a Heian-kyō (l’odierna Kyoto) nel 794, segnando l’inizio del periodo Heian (794-1185). Durante questa fase, la cultura giapponese si sviluppò notevolmente, con la nascita della scrittura kana e la composizione di capolavori come il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu.
Verso la fine del periodo Heian, il potere dell’imperatore si indebolì e i clan militari, in particolare i Taira e i Minamoto, iniziarono a contendersi il controllo del paese. La guerra Genpei (1180-1185) si concluse con la vittoria del clan Minamoto e l’instaurazione del primo governo militare sotto Minamoto no Yoritomo, che divenne il primo shōgun nel 1192, inaugurando così il periodo Kamakura (1185-1333). Durante questa epoca, il Giappone fu governato dagli shōgun e la classe dei samurai divenne la dominante nella società. Fu anche il periodo in cui il Giappone respinse due invasioni mongole nel 1274 e nel 1281, grazie a una combinazione di resistenza militare e tifoni fortuiti, noti come kamikaze.
Dopo la caduta dello shogunato Kamakura nel 1333, il paese entrò nel periodo Muromachi (1336-1573), durante il quale lo shogunato Ashikaga prese il controllo. Questo periodo vide la diffusione del buddismo Zen, la nascita della cerimonia del tè e l’affermarsi del teatro Nō. Tuttavia, fu anche un’epoca di instabilità politica, culminata nel periodo Sengoku (1467-1603), noto come “l’epoca degli stati combattenti”, durante il quale il Giappone era frammentato in feudi in guerra tra loro.
L’unificazione del paese avvenne grazie a tre grandi leader militari: Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu. Oda Nobunaga riuscì a consolidare gran parte del Giappone prima di essere tradito e costretto al suicidio nel 1582. Il suo successore, Toyotomi Hideyoshi, completò l’unificazione e tentò persino di invadere la Corea, ma la sua morte lasciò un vuoto di potere che fu colmato da Tokugawa Ieyasu, che nel 1603 divenne shōgun e stabilì il suo governo a Edo (l’odierna Tokyo), inaugurando il periodo Edo (1603-1868).
Il periodo Edo fu caratterizzato da una rigida struttura sociale, un governo stabile e un isolamento quasi totale dal mondo esterno (sakoku), con l’eccezione dei limitati contatti commerciali con gli olandesi a Nagasaki. Durante questo periodo, il Giappone sviluppò una cultura urbana sofisticata, con la fioritura dell’ukiyo-e (le stampe artistiche), del teatro kabuki e della letteratura popolare. Tuttavia, l’isolamento portò anche a un ritardo tecnologico rispetto alle potenze occidentali.
Nel 1853, l’arrivo delle navi nere del commodoro americano Matthew Perry costrinse il Giappone ad aprirsi al commercio internazionale, portando al crollo dello shogunato Tokugawa e alla restaurazione del potere imperiale nel 1868. Con la Restaurazione Meiji, il Giappone iniziò un processo di modernizzazione e industrializzazione accelerata, adottando modelli occidentali in campo economico, militare e sociale. In pochi decenni, il Giappone divenne una potenza industriale e militare, sconfiggendo la Cina nella guerra sino-giapponese del 1895 e la Russia nella guerra russo-giapponese del 1905.
Nel XX secolo, il Giappone partecipò alla Prima guerra mondiale come alleato degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, ma negli anni ’30 si avviò verso un’espansione aggressiva in Asia, occupando la Manciuria e invadendo la Cina nel 1937. Nel 1941 entrò nella Seconda guerra mondiale attaccando Pearl Harbor, ma dopo anni di guerra e le devastanti bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki nell’agosto del 1945, il paese si arrese agli Alleati.
Dopo la guerra, il Giappone fu occupato dagli Stati Uniti fino al 1952 e subì profonde riforme economiche e sociali, trasformandosi in una democrazia parlamentare. Grazie a una rapida ripresa economica, il paese divenne una delle principali potenze industriali del mondo negli anni ’60 e ’70. Tokyo ospitò le Olimpiadi del 1964, simbolo della sua rinascita, e negli anni ’80 il Giappone era la seconda economia mondiale.
Oggi il Giappone è un paese altamente sviluppato, noto per la sua tecnologia all’avanguardia, la cultura pop (anime, manga, videogiochi) e la sua combinazione unica di tradizione e modernità. Nonostante le sfide economiche e demografiche, il paese continua a essere una delle nazioni più influenti al mondo, mantenendo un forte legame con la sua eredità storica mentre guarda al futuro.
QUALCHE INFORMAZIONE GENERALE
Il Giappone è un paese linguisticamente omogeneo, con il giapponese come lingua ufficiale e parlata dalla quasi totalità della popolazione. Tuttavia, esistono alcune variazioni dialettali a livello regionale e comunità linguistiche minoritarie. Inoltre, la conoscenza dell’inglese è diffusa in alcuni contesti, ma con livelli di competenza variabili.
Il Giapponese: La Lingua Ufficiale
Il giapponese (日本語, Nihongo) è la lingua ufficiale e madrelingua del 99% della popolazione. Si tratta di una lingua unica, con un sistema di scrittura complesso che utilizza tre alfabeti:
- Kanji (漢字): caratteri di origine cinese utilizzati per rappresentare concetti e parole intere.
- Hiragana (ひらがな): un sillabario fonetico usato per grammatica e parole di uso comune.
- Katakana (カタカナ): un altro sillabario utilizzato per parole di origine straniera, nomi propri e onomatopee.
La grammatica giapponese è molto diversa da quella delle lingue occidentali, con una struttura Soggetto-Oggetto-Verbo e un ampio uso di onorifici per esprimere livelli di formalità e rispetto.
I Dialetti Giapponesi
Nonostante l’unità linguistica, in Giappone esistono numerosi dialetti regionali (方言, hōgen), che possono variare notevolmente nella pronuncia, nella grammatica e nel vocabolario. Ecco alcuni dei principali:
- Kansai-ben (関西弁): parlato nella regione del Kansai (Osaka, Kyoto, Kobe). È noto per un ritmo più veloce e per espressioni uniche.
- Hakata-ben (博多弁): tipico di Fukuoka, con differenze grammaticali e fonetiche rispetto al giapponese standard.
- Tohoku-ben (東北弁): parlato nel nord del Giappone, caratterizzato da un accento più “cantilenante” e suoni meno distinti.
- Okinawa-ben (沖縄弁, Uchinaaguchi): lingua con radici separate dal giapponese, appartenente alla famiglia linguistica delle Ryukyu.
- Hokkaido-ben (北海道弁): parlato nell’isola settentrionale di Hokkaido, con influenze linguistiche Ainu.
Nonostante queste variazioni dialettali, il giapponese standard (標準語, Hyōjungo), basato sul dialetto di Tokyo, è utilizzato in tutto il paese grazie ai media e al sistema educativo.
La Diffusione dell’Inglese in Giappone
L’inglese è insegnato come seconda lingua in tutte le scuole giapponesi, ma il livello di competenza rimane generalmente basso. Ciò è dovuto a vari fattori, tra cui un sistema educativo che enfatizza la grammatica e la memorizzazione piuttosto che la conversazione pratica.
Nelle grandi città come Tokyo, Osaka e Kyoto, l’inglese è più diffuso, specialmente nei settori del turismo, negli hotel, nei ristoranti e nelle aree commerciali. Tuttavia, al di fuori delle principali metropoli, comunicare in inglese può essere difficile.
Alcuni consigli per i viaggiatori:
- Negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie, la segnaletica è spesso tradotta in inglese.
- Molti ristoranti turistici offrono menu in inglese, ma nei locali più tradizionali il personale potrebbe non comprenderlo.
- Le app di traduzione (come Google Translate o Papago) possono essere molto utili per superare le barriere linguistiche.
- I giovani giapponesi tendono ad avere una maggiore comprensione dell’inglese, rispetto alle generazioni più anziane.
Le Lingue Minoritarie in Giappone
Oltre al giapponese, esistono alcune comunità linguistiche minoritarie:
- Ainu (アイヌ語, Ainu-go): lingua parlata dal popolo indigeno Ainu di Hokkaido. È in pericolo di estinzione, con pochi parlanti rimasti. Oggi esistono programmi di rivitalizzazione linguistica.
- Lingue Ryukyuane (琉球語): gruppo di lingue uniche parlate nelle isole Okinawa e Amami. Anche queste sono considerate in via di estinzione a causa della predominanza del giapponese standard.
- Cinese e Coreano: a causa della storica presenza di comunità cinesi e coreane, esistono ancora gruppi che parlano mandarino, cantonese o coreano, specialmente a Kobe e Osaka.
Conclusione
Il Giappone è un paese linguisticamente omogeneo, con il giapponese come lingua predominante e varie influenze dialettali nelle diverse regioni. L’inglese è presente nelle grandi città, ma il livello di competenza generale è ancora limitato. Esistono inoltre alcune lingue minoritarie, come l’Ainu e le lingue Ryukyuane, che stanno cercando di essere preservate. Per i viaggiatori, imparare alcune frasi base in giapponese può essere molto utile per migliorare l’esperienza di viaggio e comunicare più facilmente con la popolazione locale.
Il Giappone adotta un unico fuso orario ufficiale, noto come Japan Standard Time (JST, UTC+9). A differenza di molti altri paesi, il Giappone non utilizza l’ora legale, quindi il suo orario rimane invariato tutto l’anno.
Differenza di fuso orario tra Giappone e Italia
L’Italia si trova nel fuso CET (Central European Time, UTC+1) durante l’inverno e nell’ora legale (CEST, UTC+2) in estate. Questo significa che la differenza oraria tra Italia e Giappone varia a seconda del periodo dell’anno:
- Quando in Italia è in vigore l’ora solare (da fine ottobre a fine marzo) → il Giappone è 8 ore avanti rispetto all’Italia (UTC+9 rispetto a UTC+1).
- Quando in Italia è in vigore l’ora legale (da fine marzo a fine ottobre) → il Giappone è 7 ore avanti (UTC+9 rispetto a UTC+2).
Esempi di orario tra Giappone e Italia
- Se in Italia è mezzogiorno (12:00) in inverno, in Giappone sarà le 20:00 dello stesso giorno.
- Se in Italia è mezzogiorno (12:00) in estate, in Giappone sarà le 19:00 dello stesso giorno.
- Se in Giappone è mezzanotte (00:00), in Italia sarà 16:00 in inverno o 17:00 in estate del giorno precedente.
Perché il Giappone non adotta l’ora legale?
Il Giappone ha sperimentato l’ora legale per brevi periodi nel corso della sua storia, in particolare durante l’occupazione americana (1948-1951). Tuttavia, l’adozione dell’ora legale fu abolita nel 1952 a causa di una forte opposizione da parte della popolazione, che la riteneva poco pratica per lo stile di vita giapponese.
I motivi principali per cui il Giappone non usa l’ora legale includono:
- Orari lavorativi e scolastici consolidati: gli orari in Giappone sono molto regolari e non si avvertiva la necessità di un cambiamento stagionale.
- Latitudine del paese: essendo il Giappone situato a una latitudine simile all’Italia centrale, la differenza tra le ore di luce in estate e inverno è meno marcata rispetto ai paesi nordici.
- Resistenza al cambiamento: molte aziende e istituzioni preferiscono mantenere lo stesso orario tutto l’anno per evitare confusioni e problemi logistici.
Come il fuso orario giapponese influenza i viaggiatori
- Jet Lag: il grande scarto orario tra l’Italia e il Giappone può causare jet lag nei viaggiatori. Si consiglia di adattare gradualmente gli orari di sonno prima della partenza.
- Orari di comunicazione: per chi deve lavorare o comunicare con persone in Giappone, è importante considerare la grande differenza di orario, specialmente per call o appuntamenti online.
- Orari di voli e coincidenze: molte compagnie aeree programmano voli in modo che i passeggeri arrivino la mattina o il pomeriggio, riducendo l’impatto del fuso orario.
Il Giappone ha un clima variegato, influenzato dalla sua estensione geografica e dalla presenza di montagne e correnti oceaniche. Il paese si sviluppa da nord a sud per circa 3000 km, attraversando diverse zone climatiche, dalle fredde regioni settentrionali di Hokkaido fino ai climi subtropicali delle isole di Okinawa.
In generale, il clima giapponese è caratterizzato da quattro stagioni ben distinte, con estati umide e inverni relativamente freddi, a seconda della regione.
Le zone climatiche del Giappone
Hokkaido, la regione più settentrionale, ha un clima continentale freddo. Gli inverni sono lunghi e rigidi, con abbondanti nevicate da dicembre a marzo, rendendo la regione perfetta per gli sport invernali. Le estati sono miti e secche, senza l’umidità e il caldo soffocante che caratterizzano altre parti del Giappone. La precipitazione media annua è di circa 1.000-1.200 mm.
La regione di Tohoku, situata a nord-est, ha un clima temperato freddo con inverni nevosi e temperature spesso sotto lo zero. L’estate è relativamente fresca rispetto al resto del paese. La precipitazione media annua varia tra 1.200 e 1.500 mm.
Nella regione di Kanto, che include Tokyo, il clima è temperato umido. Gli inverni sono miti e secchi, con rare nevicate, mentre le estati sono calde e umide, con temperature che superano spesso i 30°C e l’arrivo di possibili tifoni. La precipitazione media annua oscilla tra 1.500 e 2.000 mm.
La regione di Kansai, che comprende Kyoto, Osaka e Nara, ha un clima simile a quello di Kanto, con inverni relativamente miti e estati afose, con temperature che superano spesso i 35°C. La precipitazione media annua è di circa 1.500-1.800 mm.
La regione di Chūbu, che ospita le Alpi Giapponesi e il Monte Fuji, presenta un clima montano con inverni freddi e abbondanti nevicate. Le zone di pianura hanno temperature più moderate, ma l’estate può essere calda e umida. La precipitazione media annua si aggira tra 2.000 e 2.500 mm.
Le regioni di Chūgoku e Shikoku, situate più a sud, hanno un clima temperato umido con inverni miti e rare nevicate. Le estati sono molto calde e umide, con frequenti tifoni tra luglio e settembre. La precipitazione media annua è di circa 1.500-1.800 mm.
Kyushu, l’isola principale più meridionale, ha un clima subtropicale umido con inverni miti, raramente sotto i 5°C, e estati calde e afose. I tifoni sono frequenti tra luglio e settembre. La precipitazione media annua è tra 2.000 e 2.500 mm.
Le isole di Okinawa e le Ryukyu hanno un clima subtropicale con inverni molto miti, con temperature tra i 15 e i 20°C, ed estati calde e umide, spesso colpite da tifoni. Le precipitazioni medie annue sono tra 2.000 e 2.600 mm.
Le Stagioni in Giappone
La primavera, che va da marzo a maggio, è caratterizzata da temperature miti tra 10 e 25°C e cieli sereni. È famosa per la fioritura dei ciliegi, il periodo ideale per visitare il paese, specialmente nei mesi di marzo e aprile.
L’estate, da giugno a settembre, è calda e molto umida, con temperature che superano i 35°C. Il periodo tra giugno e luglio è noto come tsuyu, la stagione delle piogge, mentre tra agosto e settembre i tifoni sono frequenti. Il caldo e l’umidità rendono questo periodo meno consigliato per viaggiare, a meno che non si voglia visitare Okinawa per il mare.
L’autunno, da settembre a novembre, è un periodo perfetto per visitare il Giappone. Le temperature variano tra i 15 e i 25°C, il clima è stabile e i paesaggi si tingono di rosso e oro grazie alle foglie d’acero (momiji). Ottobre e novembre sono i mesi ideali per viaggiare.
L’inverno, da dicembre a febbraio, presenta temperature che variano molto a seconda della regione. A Hokkaido si può scendere sotto i -5°C con abbondanti nevicate, mentre Tokyo e il sud del Giappone hanno inverni più miti con temperature intorno ai 10°C. È il periodo perfetto per gli sport invernali nelle Alpi Giapponesi e per visitare le onsen nelle regioni più fredde.
Quando Visitare il Giappone?
Il periodo migliore per visitare il Giappone dipende dalle preferenze personali e dalle attività che si vogliono svolgere.
Marzo e aprile sono perfetti per chi vuole ammirare la fioritura dei ciliegi con un clima mite e piacevole.
Ottobre e novembre offrono temperature piacevoli e spettacolari colori autunnali, ideali per passeggiate e visite ai templi.
Gennaio e febbraio sono il periodo migliore per chi ama la neve e vuole praticare sport invernali nelle zone montuose del Giappone.
Luglio e agosto, invece, sono i mesi più caldi e umidi, poco consigliati per chi soffre il caldo, ma ideali per chi vuole godersi le spiagge di Okinawa.
Il clima giapponese varia notevolmente da nord a sud, rendendo alcune stagioni più favorevoli per determinati tipi di viaggi. La primavera e l’autunno restano i periodi migliori per chi cerca un clima mite e panorami suggestivi, mentre l’inverno è ideale per gli amanti della neve. L’estate, seppur calda e umida, è perfetta per esplorare le isole tropicali a sud del paese.
Il sistema elettrico giapponese presenta alcune differenze rispetto a quello utilizzato in Europa, quindi è importante sapere in anticipo quali adattatori o dispositivi potrebbero essere necessari per un viaggio nel paese.
Tipo di prese e voltaggio
In Giappone si utilizzano prese elettriche di tipo A e B, che sono diverse da quelle europee di tipo C, F o L.
- Tipo A: ha due poli piatti paralleli.
- Tipo B: simile al tipo A, ma con un terzo polo rotondo per la messa a terra (presente solo in alcune zone e in edifici più moderni).
Il voltaggio standard in Giappone è di 100V, inferiore rispetto ai 230V utilizzati in Europa. Inoltre, ci sono due frequenze diverse a seconda della regione:
- 50 Hz nell’area est del Giappone (Tokyo, Yokohama, Sapporo, Sendai).
- 60 Hz nell’area ovest (Osaka, Kyoto, Nagoya, Hiroshima, Fukuoka).
La differenza di frequenza non influisce sulla maggior parte dei dispositivi elettronici moderni, ma è importante per alcuni apparecchi specifici come motori elettrici e vecchi elettrodomestici.
Serve un adattatore per le prese elettriche in Giappone?
Sì, per i viaggiatori provenienti dall’Europa è necessario un adattatore di tipo A o B, poiché le spine europee non sono compatibili con le prese giapponesi. Tuttavia, gli adattatori sono facili da reperire e si possono acquistare prima della partenza o direttamente in Giappone.
- Dove acquistarlo in Italia: si trovano facilmente in negozi di elettronica, grandi catene come MediaWorld, Unieuro, Amazon o in aeroporti internazionali.
- Dove acquistarlo in Giappone: disponibili nei konbini (minimarket aperti 24/7), negozi di elettronica come Bic Camera, Yodobashi Camera o nei duty-free degli aeroporti.
Compatibilità dei dispositivi europei con la corrente giapponese
A causa della differenza di voltaggio (100V contro 230V), alcuni dispositivi potrebbero non funzionare correttamente o caricarsi più lentamente. Prima del viaggio, è consigliabile controllare se il proprio dispositivo supporta il range di voltaggio 100-240V (generalmente indicato sull’alimentatore o sulla targhetta del dispositivo).
- Dispositivi compatibili: la maggior parte degli smartphone, laptop, fotocamere, rasoi elettrici e caricabatterie moderni supporta una gamma di voltaggio ampia (100-240V) e funzionerà senza problemi con un semplice adattatore di presa.
- Dispositivi non compatibili: alcuni asciugacapelli, piastre per capelli e rasoi elettrici potrebbero non funzionare correttamente o addirittura danneggiarsi. In questo caso, è necessario un trasformatore di tensione oltre all’adattatore.
Consigli per i viaggiatori
- Acquista un adattatore prima della partenza per evitare problemi all’arrivo in Giappone.
- Controlla il voltaggio del tuo dispositivo per assicurarti che sia compatibile con la corrente giapponese.
- Evita di portare dispositivi ad alto consumo di energia come phon e piastre per capelli, che potrebbero non funzionare correttamente. Se necessario, valuta l’acquisto di uno di questi dispositivi direttamente in Giappone.
- Utilizza power bank per avere sempre carica extra durante gli spostamenti, soprattutto se si visitano zone più remote.
Conclusione
In Giappone si utilizzano prese di tipo A e B con un voltaggio di 100V, diverso da quello europeo. È necessario un adattatore di presa, facilmente acquistabile sia in Italia che in Giappone. La maggior parte dei dispositivi elettronici moderni funziona senza problemi, ma alcuni apparecchi potrebbero richiedere un trasformatore di tensione. Per evitare inconvenienti, è sempre consigliato verificare la compatibilità dei dispositivi prima della partenza.
Per i viaggiatori, avere accesso a una connessione internet stabile è essenziale per la navigazione, le traduzioni e la comunicazione. In Giappone, il livello di copertura internet è molto elevato, con diverse opzioni disponibili per restare connessi in ogni situazione.
Wi-Fi pubblico in Giappone
Negli ultimi anni, il Giappone ha migliorato notevolmente la disponibilità di Wi-Fi gratuito per i turisti, anche se non è ancora così diffuso come in altri paesi. Alcuni dei luoghi in cui è possibile trovare Wi-Fi gratuito sono:
- Aeroporti: gli aeroporti principali come Narita, Haneda, Kansai e Chubu offrono connessione gratuita.
- Stazioni ferroviarie: le principali stazioni della JR e della metropolitana di Tokyo, Kyoto e Osaka hanno hotspot Wi-Fi.
- Konbini (minimarket): catene come 7-Eleven, FamilyMart e Lawson offrono Wi-Fi gratuito.
- Caffè e ristoranti: Starbucks, McDonald’s e alcune catene giapponesi hanno connessione libera.
- Hotel e ryokan: la maggior parte delle strutture ricettive fornisce Wi-Fi, anche se la velocità può variare.
- Parchi e attrazioni turistiche: alcune aree turistiche e musei mettono a disposizione connessione gratuita.
Per utilizzare alcuni di questi hotspot, può essere richiesto di registrarsi con un’email o un account social.
Pocket Wi-Fi: La soluzione migliore per restare connessi
Un’opzione molto popolare tra i turisti è il Pocket Wi-Fi, un dispositivo portatile che crea un hotspot personale permettendo di collegare più dispositivi contemporaneamente.
Vantaggi:
- Connessione stabile e veloce ovunque.
- Possibilità di connettere più dispositivi (smartphone, tablet, laptop).
- Ideale per gruppi o famiglie che vogliono condividere una sola connessione.
Dove noleggiarlo:
- Aeroporti: molte compagnie offrono il ritiro direttamente all’arrivo.
- Noleggio online: servizi come Japan Wireless, Ninja Wi-Fi e eConnect Japan permettono di prenotare prima della partenza e ricevere il dispositivo direttamente in hotel o in aeroporto.
- Negozi di elettronica: in alcune grandi città è possibile noleggiarlo nei negozi specializzati.
I costi variano tra 500 e 1.500 yen al giorno a seconda della velocità e del numero di dispositivi collegabili.
SIM Card giapponesi per turisti
Per chi preferisce usare direttamente il proprio smartphone senza un dispositivo esterno, una SIM prepagata dati è un’ottima alternativa.
Compagnie principali che offrono SIM per turisti:
- Japan Travel SIM (NTT Docomo)
- SoftBank Prepaid SIM
- eSIM di Ubigi e Airalo
Dove acquistarle:
- Aeroporti: disponibili nei negozi di elettronica e negli stand per turisti.
- Konbini (7-Eleven, FamilyMart, Lawson): alcune SIM sono acquistabili nei minimarket.
- Online: ordinabili prima del viaggio con spedizione in hotel o aeroporto.
Le SIM prepagate spesso offrono solo traffico dati, senza chiamate o SMS. I prezzi variano da 2.500 a 6.000 yen per pacchetti da 7 a 30 giorni.
Le migliori compagnie telefoniche per connessione mobile
Le tre principali compagnie telefoniche giapponesi sono:
- NTT Docomo: la più grande e con la migliore copertura, soprattutto in aree rurali.
- SoftBank: ottima nelle città, con tariffe convenienti per il roaming internazionale.
- au (KDDI): buona copertura nazionale, ideale per connessioni stabili.
Per i turisti, molte offerte provengono da operatori MVNO (virtuali), come Mobal, Sakura Mobile e IIJmio, che utilizzano le reti delle compagnie principali offrendo pacchetti dati prepagati.
Roaming internazionale: conviene usarlo?
Il roaming con una SIM italiana in Giappone può essere molto costoso. Prima di partire, è consigliato verificare con il proprio operatore le tariffe per il Giappone. Alcuni piani internazionali convenienti includono:
- Vodafone Travel Mondo
- TIM in Viaggio Pass
- WindTre Easy Travel
Se si prevede di restare per più di pochi giorni, una SIM giapponese o un Pocket Wi-Fi sono soluzioni più economiche.
Conclusione
Il Giappone offre molte opzioni per rimanere connessi. Il Wi-Fi pubblico è disponibile ma non sempre affidabile. Il Pocket Wi-Fi è la soluzione migliore per connessione continua e condivisibile, mentre una SIM prepagata è ideale per chi viaggia da solo e vuole usare il proprio smartphone. Il roaming internazionale può essere costoso, quindi è bene valutare soluzioni alternative prima del viaggio.
Per viaggiare in Giappone, è fondamentale conoscere i documenti richiesti per l’ingresso, che variano a seconda della nazionalità, della durata del soggiorno e dello scopo del viaggio.
Passaporto
Tutti i viaggiatori devono avere un passaporto valido per entrare in Giappone. Il passaporto deve:
- Avere almeno sei mesi di validità residua al momento dell’ingresso (anche se non è sempre obbligatorio, è fortemente consigliato).
- Avere almeno una pagina bianca per il timbro d’ingresso.
I controlli di immigrazione sono rigorosi e i passeggeri vengono sottoposti a una scansione delle impronte digitali e a una fotografia all’arrivo.
Visto per il Giappone
Per i cittadini italiani e di molti altri paesi, il visto turistico non è necessario per soggiorni fino a 90 giorni. È sufficiente presentare il passaporto all’ingresso per ottenere un timbro che autorizza il soggiorno temporaneo.
Per soggiorni superiori ai 90 giorni o per motivi diversi dal turismo (studio, lavoro, ricongiungimento familiare), è obbligatorio richiedere un visto specifico presso l’ambasciata o il consolato giapponese.
I tipi principali di visti includono:
- Visto studentesco: necessario per chi intende frequentare un’università o una scuola di lingua giapponese per più di tre mesi.
- Visto lavorativo: richiesto per chi ha un contratto con un’azienda giapponese.
- Visto per working holiday: disponibile per i cittadini italiani sotto i 30 anni, consente di lavorare per un massimo di un anno mentre si viaggia in Giappone.
- Visto per affari: richiesto per viaggi di lavoro prolungati o conferenze.
Moduli di immigrazione e dogana
All’arrivo in Giappone, tutti i viaggiatori devono compilare:
- Modulo di sbarco per stranieri (distribuito in aereo o disponibile negli aeroporti giapponesi).
- Dichiarazione doganale, necessaria per dichiarare eventuali oggetti soggetti a restrizioni o somme di denaro superiori a 1.000.000 di yen.
Dal 2022 è possibile compilare il modulo doganale online tramite l’app Visit Japan Web, che accelera le procedure di ingresso.
Certificati sanitari e vaccini
Attualmente non ci sono vaccinazioni obbligatorie per entrare in Giappone, ma è consigliato avere:
- Vaccinazioni di routine aggiornate (tetano, epatite A e B, morbillo, rosolia, influenza).
- Assicurazione sanitaria di viaggio, poiché le cure mediche in Giappone possono essere molto costose.
Patente di guida internazionale
Se si desidera noleggiare un’auto in Giappone, è necessaria una patente di guida internazionale (IDP) di tipo Ginevra 1949, da richiedere in Italia prima della partenza. La patente italiana da sola non è valida in Giappone.
Tessera sanitaria e assicurazione medica
La tessera sanitaria italiana (TEAM) non è valida in Giappone, quindi è altamente consigliato sottoscrivere un’assicurazione di viaggio che copra spese mediche e ospedaliere, incluse visite specialistiche e ricoveri.
Denaro e dichiarazioni doganali
- È possibile entrare in Giappone con un massimo di 1.000.000 di yen in contanti senza dichiarazione.
- Per somme superiori, è obbligatorio compilare una dichiarazione doganale.
Conclusione
Per visitare il Giappone, è necessario un passaporto valido, ma i turisti italiani non hanno bisogno di un visto per soggiorni fino a 90 giorni. È consigliato stipulare un’assicurazione sanitaria, mentre per guidare è necessaria una patente internazionale. I controlli di immigrazione sono rigorosi, quindi è bene compilare in anticipo tutti i documenti richiesti per evitare ritardi all’ingresso.
Per i cittadini italiani in viaggio o residenti in Giappone, è importante conoscere i riferimenti dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo e delle rappresentanze consolari, per eventuali necessità come assistenza consolare, smarrimento del passaporto o emergenze.
Ambasciata d’Italia a Tokyo
📍 Indirizzo:
2-5-4 Mita, Minato-ku, Tokyo 108-8302, Giappone
📞 Telefono:
+81 3-3453-5291
📠 Fax:
+81 3-3456-2319
📧 Email:
ambasciata.tokyo@esteri.it
🌐 Sito web ufficiale:
https://ambtokyo.esteri.it/
🕒 Orari di apertura:
Dal lunedì al venerdì, dalle 09:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00 (orari soggetti a variazioni, si consiglia di verificare sul sito ufficiale).
Consolato Onorario a Osaka
📍 Indirizzo:
c/o Edificio Itochu, 9° piano, 1-3-3 Kyutaromachi, Chuo-ku, Osaka 541-0056, Giappone
📞 Telefono:
+81 6-6252-7106
📧 Email:
osaka.onorario@esteri.it
Servizi Consolari Offerti
L’Ambasciata e il Consolato offrono diversi servizi ai cittadini italiani, tra cui:
- Rilascio o rinnovo del passaporto in caso di smarrimento o furto.
- Assistenza per emergenze (incidenti, problemi legali, calamità naturali).
- Registrazione all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) per chi risiede in Giappone per più di 12 mesi.
- Visti per cittadini giapponesi che intendono viaggiare in Italia.
- Servizi notarili e rilascio di certificati ufficiali.
Emergenze e Numeri Utili
In caso di emergenza fuori dagli orari d’ufficio, è attivo un numero di emergenza per cittadini italiani in difficoltà:
📞 Numero di emergenza consolare:
+81 90-3908-9391 (attivo solo per situazioni di reale urgenza, non per richieste di visti o documenti ordinari).
Numeri di emergenza giapponesi:
- Polizia: 110
- Ambulanza e vigili del fuoco: 119
- Numero emergenze turistiche (Japan Visitor Hotline): +81 50-3816-2787 (servizio in inglese attivo 24/7)
Conclusione
L’Ambasciata Italiana a Tokyo e il Consolato Onorario a Osaka sono i punti di riferimento principali per i cittadini italiani in Giappone. È importante conservare i loro contatti in caso di necessità, specialmente per questioni di passaporti, emergenze o assistenza consolare.
PARLIAMO DI SOLDI
Il Giappone utilizza lo yen giapponese (JPY, ¥) come valuta ufficiale. Le banconote e le monete giapponesi sono diverse da quelle europee e il paese ha una cultura di pagamento ancora in parte legata all’uso del contante, anche se l’uso delle carte di credito e dei pagamenti digitali è in crescita.
Tagli di banconote e monete
Lo yen giapponese è disponibile in banconote e monete di diversi tagli:
- Banconote: 1.000 ¥, 2.000 ¥ (meno comune), 5.000 ¥, 10.000 ¥.
- Monete: 1 ¥, 5 ¥, 10 ¥, 50 ¥, 100 ¥, 500 ¥.
Le monete da 5 e 50 yen hanno un foro al centro e sono considerate di buon auspicio nella cultura giapponese. La banconota da 2.000 yen è rara e non sempre accettata nei distributori automatici.
Contante vs Pagamenti elettronici
Sebbene il Giappone sia famoso per la sua tecnologia avanzata, il contante è ancora molto usato, specialmente nei ristoranti tradizionali, nei templi e nei piccoli negozi. Tuttavia, nelle grandi città è sempre più comune l’uso delle carte di credito e dei pagamenti digitali.
Dove è consigliato usare il contante?
- Mercati e negozi locali
- Templi e santuari (donazioni e amuleti)
- Alcuni ristoranti tradizionali e ramen-ya
- Taxi (anche se alcuni accettano carte)
Dove si possono usare le carte di credito?
- Hotel e grandi ristoranti
- Centri commerciali e negozi di elettronica
- Trasporti pubblici (biglietterie automatiche per treni e bus)
- Negozi di catena e supermercati
Le carte di credito accettate più comunemente sono VISA, Mastercard e JCB, mentre American Express e Diners Club possono avere una copertura più limitata.
Prelievi e cambio valuta
Per prelevare denaro in Giappone, è possibile utilizzare gli sportelli automatici (ATM), ma non tutti accettano carte straniere. I posti migliori per prelevare sono:
- Bancomat nei 7-Eleven (sempre aperti, accettano carte internazionali).
- ATM negli uffici postali giapponesi (Japan Post).
- Alcune banche internazionali come Citibank e Shinsei Bank.
È consigliato cambiare una parte di yen prima di partire o all’aeroporto all’arrivo, anche se gli uffici di cambio nelle città offrono spesso tassi migliori rispetto agli aeroporti.
Pagamenti digitali e IC Card
Le IC Card (Suica, Pasmo, ICOCA, etc.) sono carte prepagate che si possono usare per pagare i trasporti pubblici, fare acquisti nei konbini e persino nei distributori automatici. Si possono acquistare e ricaricare facilmente nelle stazioni ferroviarie.
Anche i pagamenti con Apple Pay, Google Pay e app locali come PayPay e Line Pay stanno diventando sempre più comuni.
Consigli per risparmiare e gestire i pagamenti in Giappone
- Porta sempre un po’ di contante con te, specialmente se viaggi in zone rurali o visiti templi e piccoli ristoranti.
- Usa gli ATM dei 7-Eleven per prelevare, evitando le banche giapponesi che spesso non accettano carte straniere.
- Acquista una IC Card per pagare trasporti e piccoli acquisti senza bisogno di contante.
- Evita di cambiare denaro in aeroporto se possibile, perché il tasso di cambio è solitamente meno conveniente.
Conclusione
Lo yen giapponese è disponibile in monete e banconote di vari tagli, e il paese mantiene ancora un forte uso del contante, anche se le carte di credito e i pagamenti digitali sono sempre più diffusi. È consigliato avere sempre un po’ di contante, specialmente per piccoli acquisti e nei negozi tradizionali. Le IC Card e gli ATM dei 7-Eleven sono soluzioni pratiche per gestire i pagamenti durante il viaggio.