💰Costo: Ingresso libero
⏱Tempo necessario: minimo 1 ora
⏰Accessibile: dalle 06:00 alle 18:00
🚶Difficoltà: 1,5 Facile
INFORMAZIONI GENERALI
Wat Mangkon Kamalawat è il tempio cinese più grande e importante di Bangkok. E’ stato fondato nel 1871 e originariamente fu chiamato Wat Leng Noei Yi. Il Re Rama V successivamente lo cambiò in Wat Mangkon Kamalawat. Il nome significa “Tempio del Loto e del Drago” tradotto in italiano.
Il tempio Wat Mangkon Kamalawat si trova in un cortile fuori Cheroen Krung Road a Chinatown. Presenta un’architettura classica in stile cinese con tetti di tegole splendidamente decorati con motivi di draghi e fiori di loto.
All’interno dell’ingresso ci sono 4 grandi statue di ottima fattura del Chatulokkaban. Rappresentano i quattro guardiani del mondo. Ognuno di essi si prende cura di una delle quattro direzioni cardinali del mondo. Ciascuno è alto quattro metri e racchiuso in una teca di vetro protettivo, due per ciascun lato. vestiti con costumi da guerriero, portano ognuno un oggetto simbolico. Un parasole, una pagoda, una testa di serpente ed un mandolino.
Superati i giardini si arriva ad un cortile centrale. La sala principale contiene tre immagini del Buddha in stile cinese. Shakyamuni, al centro, con Amitabha e Yaoshifa su entrambi i lati. In altre parti del tempio ci son santuati separati dedicati alle divinità buddiste, taoiste e confuciane.
Ci sono tre padiglioni sul retro del Wat Mangkon Kamalawat. Uno dedicato alla dea cinese della compassione, Kuan Yin. Uno al fondatore del tempio, phra Archan Chin Wang Samathiwat. In terzo luogo, uno al santo Lak Chao. Un piccolo cortile ha una galleria piena di immagini di Buddha in piedi.
Wat Mangkon Kamalawat è solitamente occupato da gente locale thailandese e cinese, non da turisti. Vengono per chiedere la protezione e per pregare per la salute e la ricchezza (non strettamente intesa in senso economica come potremmo pensare noi occidentali). Le persone fanno offerte bruciando banconote di carta per i loro antenati immersi nei profumi dei bastoncini di incenso che si consumano.
Il tempio è un importante centro per le celebrazioni durante il Capodanno cinese e l’annuale Festival Vegetariano.
COME ARRIVARE A WAT MANGKON KAMALAWATAT
Una visita al tempio Wat Mangkon Kamalawat dovrebbe far parte di un tour a piedi generale di Chinatown. Il quartiere è facilmente raggiungibile:
In barca: Prendi la barca Chaophraya Express fino al molo di Ratchawong. Dal molo, percorri Ratchawong Road fino a Charoen Krung, gira a destra e Wat Mangkol Kamalawat sarà sulla tua sinistra poco più di un isolato più avanti.
Tramite MRT: Arriva alla stazione di Wat Mangkon (uscita numero 3). Wat Mangkon Kamalawat è proprio di fronte alla stazione.
Tramite autobus: di li passano gli autobus numero 1,4,7,25,35,40,53,73,501 e 507
PICCOLI SUGGERIMENTI DA SAPERE
Rispetta le immagini del Buddha e astieniti dal toccarle o calpestarle. Solo i lavoratori autorizzati possono arrampicarsi su una statua per pulire o posizionare offerte.
Esiste un codice di abbigliamento specifico per visitare il tempio. Potrebbe non esserti permesso entrare se indossi pantaloncini sopra le ginocchia, una t.shirt senza maniche o con l’ombelico in vista. Come ovunque in Thailandia, indossare gli abiti giusti mostra rispetto mentre si è nel luogo sacro.
Personalmente, visto il caldo, non indosso propriamente maniche lunghe o pantaloni lunghi ma le ginocchia e le braccia le copro sempre. Al max porto nello zainetto un pareo da indossare all’occorrenza in caso di emergenza.
Considera che dovrai toglierti le scarpe all’interno del tempio ed il pavimento potrebbe essere molto caldo, quindi porta i calzini se non vuoi bruciarti i piedi. Anche per una questione igienica i calzini son comunque consigliati, al massimo tienili nello zainetto ed indossali all’occorrenza solo per visitare il tempio.
Durante l’adorazione davanti all’immagine del Buddha, i tuoi piedi non dovrebbero essere rivolti verso la scultura. È considerato altamente irrispettoso, infatti se noti i monaci si inginocchiano con i piedi rivolti verso il lato opposto la statua.